Proteggere la salute dei dipendenti e prevenire il rischio di contrarre il virus Covid-19 sul posto di lavoro è una sfida particolarmente seria, che richiede un significativo impegno da parte di tutti.
Sappiamo che, come riportato nel “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, le armi migliori a nostra disposizione per combattere il virus sono il mantenimento costante della distanza sociale, l’utilizzo continuo e attento dei dispositivi di protezione (come le mascherine) e la pulizia frequente delle mani e delle superfici. Oltre a queste indicazioni, però, c’è anche un altro accorgimento che potrebbe aiutare in modo significativo a contenere il contagio: effettuare interventi mirati a migliorare la qualità dell’aria che si respira all’interno di ambienti chiusi – come uffici, reparti produttivi, aree comuni – è un aiuto fondamentale per prevenire la diffusione del virus e permettere ai datori di lavoro di tutelare la salute dei loro dipendenti, nel pieno rispetto delle indicazioni che arrivano dalle normative sulla sicurezza attualmente in vigore nel nostro Paese.
Le modalità di trasmissione del virus Covid-19 e l’importanza della qualità dell’aria
Il Ministero della Salute italiano fornisce indicazioni molto chiare in merito alle modalità di trasmissione del Coronavirus, recependo la posizione della comunità scientifica internazionale che è concorde nell’affermare che il contagio avviene da persona a persona, attraverso tre differenti canali:
- In modo diretto (ad esempio, stringendo la mano di una persona contagiata, anche asintomatica, e poi toccando inavvertitamente il proprio viso con la mano contaminata)
- In modo indiretto, attraverso il contatto con oggetti o superfici contaminate (ad esempio, la tastiera del POS utilizzata prima di noi da un altro cliente contagiato dal virus)
- Attraverso le secrezioni della bocca e del naso (saliva, goccioline droplet…) di una persona positiva al Covid-19
Per proteggersi, quindi, tutti i cittadini sono invitati a utilizzare le mascherine (chirurgiche, lavabili con marchio CE, FFP2 o FFP3), a lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con gel igienizzante e a pulire frequentemente gli ambienti con detergenti appositi, avendo particolare cura per tutte le superfici che vengono toccate di frequente come le tastiere dei pc, gli schermi degli smartphone, le maniglie di porte e finestre, le superfici e i rubinetti dei bagni e così via. Queste indicazioni, valide in ogni contesto, rivestono particolare importanza quando si parla di pulizia degli ambienti di lavoro, dal momento che normalmente all’interno di un’azienda si raccoglie un gran numero di persone non conviventi che trascorrono insieme diverse ore consecutive. Queste condizioni, sommate tra loro, possono favorire la creazione di focolai di contagio.
La pulizia delle superfici e il lavaggio frequente delle mani previene il contagio per via diretta o indiretta, ma purtroppo non permette di bloccare la trasmissione del virus per via aerea. Se una persona contagiata, anche asintomatica, diffonde inconsapevolmente agenti patogeni all’interno di un ambiente chiuso, questi ultimi circoleranno all’interno della stanza, spostati dalle correnti generate da sistemi di riscaldamento o raffrescamento, ventilatori o sistemi di filtraggio dell’aria, mettendo potenzialmente a rischio tutti gli occupanti dell’ambiente, anche se sono collocati a distanza di diversi metri l’uno dall’altro.
Per prevenire questo rischio, le indicazioni ufficiali invitano a evitare di mettere in movimento l’aria in modo artificiale e a tenere aperte le finestre per più tempo possibile, in modo da favorire il naturale ricambio d’aria ed evitare che il virus ristagni all’interno delle stanze chiuse. Questo suggerimento, per ovvi motivi, è difficilmente applicabile durante la stagione invernale o nei mesi estivi, ed è per questa ragione che è utile prendere alcuni provvedimenti mirati a migliorare la qualità dell’aria e a contrastare la diffusione degli agenti patogeni, con l’obiettivo di garantire ai propri dipendenti il massimo livello di sicurezza possibile.
Come migliorare la qualità dell’aria per tutelare la salute dei lavoratori
Un primo accorgimento che permette di evitare la diffusione di agenti patogeni nell’aria che respiriamo è l’utilizzo di appositi spray virucidi e battericidi. Prodotti di questo tipo vengono usati abitualmente nel corso della pulizia annuale dell’impianto di riscaldamento o raffrescamento, per prevenire il rischio di contagio da Legionella pneumophila, il batterio responsabile della legionellosi, ma un loro utilizzo più frequente può essere un valido aiuto anche per combattere il Coronavirus. Questi spray, infatti, purificano l’aria che attraversa gli impianti prima della sua re-emissione nella stanza, limitando la diffusione del virus nell’ambiente.
L’utilizzo degli spray è una soluzione efficace e anche relativamente semplice da mettere in campo, ma richiede un certo investimento in termini di tempo, dal momento che questo intervento, per essere efficace contro il Covid-19, deve essere ripetuto con frequenza.
Una soluzione alternativa, che semplifica l’organizzazione aziendale e non richiede un particolare dispendio di tempo, prevede l’acquisto e la messa in funzione di particolari purificatori d’aria (a ioni, a perossido di idrogeno, a carbone…) che possono essere utilizzati in ogni ambiente e che vaporizzano sostanze in grado di contrastare il virus. Dal momento che tali sostanze non sono pericolose per l’uomo, questi dispositivi possono essere utilizzati anche in presenza di persone all’interno delle stanze e possono essere mantenuti in funzione 24 ore su 24. L’aria ne risulta sicuramente purificata, e l’investimento in uno strumento di questo tipo può tradursi in un vantaggio anche sul lungo periodo, dal momento che questi vaporizzatori non sono attivi solo sul virus Covid-19 ma purificano l’aria in qualsiasi situazione, e quindi potranno essere utilizzati con profitto anche una volta che l’emergenza sarà rientrata.
Stampanti e altri dispositivi dotati di ventola: un veicolo di contagio insospettato
Quando parliamo di trasmissione del contagio per via aerea, viene spontaneo pensare in primo luogo all’impatto degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, che effettivamente mettono in movimento l’aria favorendo la diffusione del virus. Non bisogna dimenticare, però, che all’interno delle aziende e degli uffici ci sono anche altri strumenti in grado di generare un movimento d’aria: tutti i dispositivi dotati di ventola, infatti, provocano correnti che possono spostare particelle contaminate all’interno degli ambienti, ed è quindi buona norma verificare che tali ventole siano orientate lontano dalle postazioni in cui si trovano eventuali colleghi, e preferibilmente nelle vicinanze del sistema di purificazione dell’aria, in modo da creare un circuito virtuoso dell’aria che tutti gli occupanti della stanza respirano.
Non sono solo le ventole dei personal computer a mettere in movimento l’aria all’interno di uffici e ambienti di lavoro: anche le stampanti laser possono diventare un veicolo di contagio, dal momento che il loro funzionamento mette in movimento l’aria e rilascia nell’ambiente una grande quantità di particelle di toner che restano in sospensione. Queste ultime sono il veicolo ideale per il virus, che può facilmente agganciarsi ad esse e utilizzarle per trasferirsi all’interno della stanza. Per questa ragione, specie in questo momento segnato dall’emergenza Coronavirus, può essere senz’altro utile sostituire le stampanti laser con stampanti a getto di inchiostro che, lungi dall’essere più costose, si rivelano anche più sicure, dal momento che non utilizzano la polvere di toner, con tutti i rischi ad essa connessi in termini di tutela della salute.
La scelta di sostituire le proprie stampanti laser – eventualmente usufruendo di un servizio di noleggio: soluzione ottima per non impegnare risorse economiche – permette di coniugare sicurezza per i lavoratori, risparmio economico in termini di consumo e costo dei ricambi, minor ingombro e minore rumorosità, e può essere quindi un’alternativa vincente per migliorare la qualità dell’aria all’interno degli uffici, contrastando allo stesso tempo la diffusione del Covid.
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